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Le mie “tigelle” anche se si chiamano crescentine :)

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Non le ho mai chiamate con il loro vero nome “Crescentine” e chissà il perchè a casa mia e non solo, questi dischetti di pasta si sono sempre chiamati con il nome delle formelle che servono per cucinarle, appunto le tigelle!

Anche questa è una ricetta tipica delle nostre montagne, mi ricordo che quando ero ragazza, dovevamo fare le gite a Serramazzoni, Pavullo, e zone limitrofe per andarle a mangiare.
Fino a quando, nei mercati delle domeniche di Ottobre a Sassuolo, cominciarono a comparire le prime “cotte” piastre di ferro dove cuocere sul gas le “tigelle” (scusate a non ce la faccio proprio o chjamarle crescentine) che via via si andarono a perfezionare, fino a quando ora in tutte le nostre case , o in quasi, si trovano le due pietre refrattarie che vanno ad elettricità dove le tigelle possono venire cotte alla perfezione proprio come quelle montanare per la gioia di tutti, anche di noi che siamo a Roma!!

In casa mia si mangiano spesso perchè è uno dei cibi preferiti dalle mie figlie e quando le faccio sono tutti contenti, ora mi sono specializzata anche nella loro conservazione, ne faccio un po’ di più, le cuocio meno e poi le imbusto e congelo, oppure le metto sottovuoto . Quando le ragazze hanno voglia di mangiarle le prendono dal freezer e le riscaldano anche in padella , prima da un a parte poi dall’altra e via, le farciscono con quello che vogliono.

tigelle

Ovviamente ci sono tante ricette: con panna, senza panna, con doppio lievito, con olio, insomma in ogni famiglia regna la “tigella” perfetta e non mi sentirei mai di pretendere di cucinare “la migliore”, a noi queste piacciono e  le tramanderemo così ai nostri avi 😉
Una cosa però vi consiglio di fare: dovete assolutamente provarle con il pesto, o battuto ( lardo e/o pancetta tritata condita con aglio e rosmarino) spalmato sulla tigella calda e una spolverata di parmigiano, vi assicuro che è “il paradiso”, se proprio non ce la fate farcitela con prosciutto, salame, ciccioli, mortadella, stracchino e rughetta ma stop. Non fatevi tentare da altri abbinamenti, non “profanate” i gusti , se le volete mangiare come vuole la tradizione essendo questo un piatto della tradizione fermatevi qui, loro vi ringrazieranno ;).
Ultimo suggerimento , fatele piccole al massimo usate un cerchio di 8cm di diametro, quando si mangiano le tigelle è bello poter variare il ripieno e se le fate troppo grandi poi non ce la fate a seguire il vostro percorso di assaggio!

 

Le mie tigelle

10 persone
Facile
1 ora 30 minuti
30 minuti

Ingredienti

  • 1 kg di farina
  • 150 g di olio di semi a piacere
  • 1/2 bicchiere di latte (150 g circa)
  • 25 g di lievito di birra fresco o una bustina di lievito di birra disidratato
  • 20 g di sale fino
  • 320 g di acqua (circa)

­Procedimento

  • Formate un impasto con tutti gli ingredienti non troppo duro aggiungendo l’acqua un po’ alla volta, lasciate lievitare fino a che non raggiunge il doppio del suo volume.
  • Stendete la pasta circa 1 cm scarso.
  • Ricavare con un bicchiere dei dischi di pasta, lasciateli riposare altri 15/20 min circa e poi cuoceteli nelle cotte di ghisa sul fuoco o nella pietra refrattaria elettrica.
  • Conditele a vostro piacimento!

 

 

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Natalia

Mi chiamo Natalia Cattelani, sono nata a Sassuolo (Mo), vivo a Roma dal 1990, da quando mi sono sposata. La passione per la cucina ce l’ho da sempre. Cucino con garbo, sperimento, metto insieme, do da mangiare alle figlie (Silvia, Chiara, Laura ed Elisa), al marito cresciuto con l’ottima cucina calabrese della madre, ai parenti di Sassuolo, agli amici di Roma, alle feste che ho organizzato per altri, conoscenti e figli di conoscenti, per battesimi, compleanni, campi scout, i bambini della casa famiglia San Giuseppe, amici di San Nicola, allieve della scuola Cuciniamo.ci di Roma.

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