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crostata di ricotta e visciole

Crostata ricotta e visciole: ma perchè sono così golosa?

vai subito agli ingredienti

Quando hai due chili di ricotta di pecora appena fatta e un vasetto di marmellata di visciole regalato  dalla mamma, anche se in matematica non sono mai andata bene, sono bravissima a far quadrare questo tipo di conti conti

La mia predilezione per i dolci ormai è risaputa, il mio debole ma nello stesso tempo anche la molla che ha fatto scaturire la mia passione per la cucina, eh si da qualcosa bisogna cominciare.

Non sono però attratta da quei dolci troppo complicati , alla moda, pieni di gelatine e con consistenze molli, ai capolavori colorati ma immangiabili, o quelli che richiedono attrezzature troppo professionali.
Io adoro i dolci tradizionali, quelli che si differenziano da un luogo all’altro, che arricchiscono e danno valore perchè nascono da una storia, da un’esigenza e a volte anche per caso e ci svelano comunque i segreti e anche le debolezze della gente che li ha creati.

Qui a Roma si incontrano tantissime storie, tra quelle “dolci” la crostata di ricotta e visciole rappresenta una testimonianza di un grande popolo , quello ebraico, che ha lasciato nella cucina romana molti segni particolari.
Pare che questo dolce sia nato quando agli ebrei venne impedito di commerciare latticini e formaggi, gli abili pasticceri pensarono allora di nascondere la ricotta tra due dischi di pasta frolla cercando così di renderla meno visibile ai gendarmi. Potete gustare questa specialità nel famoso forno del Ghetto, li ancora la fanno come la storia racconta, bruciacchiando la superficie e rendendo il dolce poco accattivante e poco attraente ma al gusto, una vera poesia.

La mia è una versione di casa, mia suocera me l’ha passata così, con le strisce di pasta grosse e vicine, non un disco unico ma ovviamente potete fare come preferite, le ricette che si leggono  variano un po’ sia per la pasta frolla che per il condimento della ricotta (con o senza uovo più o meno zucchero) ma la torta è sempre buona, anzi buonissima….

E voi, quali dolci preferite?

 

Crostata ricotta e visciole.

1 Stampo
Media
50 minuti

Ingredienti

Per la frolla:

  • 1 stampo da crostata dal diametro di 24 cm
  • 500 g di farina 00
  • 300 g di burro
  • 200 g di zucchero (se potete usatene un po' anche a velo, tipo metà metà così la pasta frolla sarà più fine)
  • 5 tuorli di uovo
  • pizzico di sale

Per il ripieno:

  • 500 g di ricotta di pecora
  • 120 g di zucchero a velo
  • 250 g di visciole (confettura di visciole)

­Procedimento

  • Preparate la pasta frolla facendo assorbire il burro dalla farina , aggiungete lo zucchero il sale e da ultimo i tuorli di uovo.
    Lavorate velocemente l'impasto e mettetelo a riposare in frigorifero per almeno un'oretta.
  • Riprendete la pasta frolla, lavoratela un po' per ridare elasticità, stendete con il mattarello e rivestite uno stampo da crostata dal diametro di 24 cm ben imburrato.
  • Versate la confettura di visciole, deve essere un velo, e poi la ricotta lavorata con lo zucchero a velo.
  • Coprite con strisce di pasta oppure un disco intero.
  • Cuocete in forno statico a 180 gradi per circa 50 minuti.
    crostata di ricotta e visciole
  • Vi avanzerà un po' di pasta frolla per fare qualche piccola crostatina.

 

 

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Natalia

Mi chiamo Natalia Cattelani, sono nata a Sassuolo (Mo), vivo a Roma dal 1990, da quando mi sono sposata. La passione per la cucina ce l’ho da sempre. Cucino con garbo, sperimento, metto insieme, do da mangiare alle figlie (Silvia, Chiara, Laura ed Elisa), al marito cresciuto con l’ottima cucina calabrese della madre, ai parenti di Sassuolo, agli amici di Roma, alle feste che ho organizzato per altri, conoscenti e figli di conoscenti, per battesimi, compleanni, campi scout, i bambini della casa famiglia San Giuseppe, amici di San Nicola, allieve della scuola Cuciniamo.ci di Roma.

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