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Elisa, la febbre, la coccola dolce

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Capita, si, capita a volte anche spesso di vedere i nostri figli alle prese con le battaglie per difendere la loro salute.
Non voglio qui scrivere di cose serie, di sofferenze, di dure prove…di come i bambini sappiano in queste circostanze dimostrarsi forti e coraggiosi, di sopportare,  di infondere anche agli adulti che li stanno accanto quel sentimento di serenità, di accettazione, di speranza.
Mi limiterò solamente a raccontare di una febbre estiva, passeggera, capace solo di portare via ad Elisa un po’ di appetito, di spegnere quegli occhietti vispi e birichini e di spingerla alla ricerca di un po’ di coccole e di desiderio di essere tenuta in braccio dalla mamma e dal papà.
Capite cosa intendo vero?

Ogni bimbo è capace di affrontare queste piccole defaiance a modo suo, rispettando i ritmi del proprio fisico e delle proprie energie. Laura per esempio, ad una temperatura di 38 gradi non si muove più dal divano, si ferma, il suo corpo non reagisce, si ricarica, lentamente , in silenzio, senza chiedere nulla in cambio , solo un riposo desiderato e rigenerante. Così va avanti fino a quando la temperatura riprende ad essere regolare. Praticamente nessuno si accorge di lei se non quando ti avvicini per misurare la febbre, ovviamente non si alza nemmeno per mangiare e viene nutrita solo con liquidi sostanziosi (succhi di frutta, latte e yogurt)
Con Elisa è un’altra musica. Lei anche a 39 è in movimento, si allena con il monopattino, per essere pronta e togliere le ruotine prima possibile dalla bicicletta, niente pisolini sul divano, sveglia alle sette e mezza di mattina, niente riposo al pomeriggio e tanti, tanti capricci.

 La difficoltà maggiore poi è riuscirla a tenere riguardata in casa e non portarla fuori dal giardino a fare da “untrice ” nei confronti degli altri bambini, qui le mie energie non si risparmiano affatto, devo trovare mille espedienti, attività, alternative capaci di distrarla e coinvolgerla allo stesso tempo, ecco perché non riesco più a scrivere qui, mi capite vero?
E per quanto riguarda l’appetito? Incredibile ma anche Elisa in questa occasione fa lo sciopero della fame e vi assicuro che per me è veramente strano vederla seduta a tavola e lamentarsi perché le ho messo troppi maccheroni , in bianco e tre di numero, che rimangono li per tutta la durata del pasto. E’ così che la sua bella “ciccina”(lei non è una bimba grassa però c’è tutta ed è un piacere stringerla tra le braccia e sentirla nella sua morbidezza) sparisce a vista d’occhio, il visino tondo diventa un po’ lungo e gli zigomi prendono il sopravvento sui lineamenti , gli occhi sembrano perfino grandi ed io stringendola….non la riconosco più!

Al terzo giorno escogito i giochi in cucina! Facciamo i biscotti, le ciambelline al vino sono la nostra passione, ci divertiamo passiamo il tempo e un paio finiscono anche nella pancina. Poi nel pomeriggio faccio una sorpresa alle bimbe, preparo la crema al cioccolato della mia nonna materna, a quella è veramente difficile resistere, mangiata poi fredda è una vera delizia e qui gli animi si distendono e i sorrisi spuntano a tutti.

Forse Elisa sta guarendo, incrociamo le dita!!!

Ora apro una piccola parentesi tecnica, ma essendo la crema una delle basi più importanti da conoscere nella pasticceria non posso non dare alcune spiegazioni.
L’uso della farina è consentito quando si ha intenzione di consumare la crema nel giro di poche ore o se non abbiamo la necessità di farcire dolci particolarmente complicati e delicati perché, essendo una “polvere viva” i suoi enzimi , anche cotti continuerebbero a lavorare “mangiando “ il gel che si forma e che garantisce la consistenza della crema, dunque nel giro di un giorno vi ritrovereste con una crema che da solida è diventata liquida. Quindi in questi casi sono da preferire gli amidi (di mais e di riso in quantità uguali), questi sono composti “morti” che non hanno più nessuna reazione una volta utilizzati e garantiscono una maggior stabilità nel tempo, inoltre avendo un punto di cottura più basso (a circa 70°) risolvono anche il problema del gusto di farina cruda che a volte si può avvertire in bocca (la crema ricordate non vai mai bollita e la farina cuoce circa a 90°). Se poi volete seguire nell’esecuzione (io ormai lo faccio sempre) il metodo di Luca (Montersino) non vi resta che guardare su you tube ,  lui è chiarissimo e vi insegnerà come lo ha fatto a me di persona (almeno questo) questa sua tecnica molto comoda dove non si richiede di mescolare costantemente, ed in un attimo avrete la vostra crema pronta.

Crema al cioccolato

2 Persone
Facile

Ingredienti

  • 1 uovo intero
  • 60 g di zucchero (tre cucchiai grandi)
  • 20-30 g di farina (un cucchiaio con “la colma” come diceva nonna)
  • 250 ml di latte (un bel bicchierone pieno di quelli grandi)
  • 100 gr di buon cioccolato fondente

­Procedimento

  •  Si tratta di far bollire il latte e versarvi sopra senza mescolare il composto ben montato di uova, zucchero e farina(amidi), attendere che il latte riprenda il bollore e ricopra la massa delle uova e a quel punto mescolare con la frusta allontanando dal fuoco e la crema è pronta.
  • Nel mio caso poi ho aggiunto la cioccolata fondete tagliata a cubetti che si è sciolta con il calore della crema, una vera bontà!
  • Le uova non toccando il fondo cuoceranno solo con la temperatura del latte e non si attaccheranno alla pentola, strepitoso, sono sicura che anche la mia nonna avrebbe fatto la sua crema in questo modo se lo avesse saputo !!!

Note

Questa crema l'ho anche preparata per la presentazione del libro, per tutte le mamme che vi hanno partecipato e mi hanno chiesto la ricetta.
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Natalia

Mi chiamo Natalia Cattelani, sono nata a Sassuolo (Mo), vivo a Roma dal 1990, da quando mi sono sposata. La passione per la cucina ce l’ho da sempre. Cucino con garbo, sperimento, metto insieme, do da mangiare alle figlie (Silvia, Chiara, Laura ed Elisa), al marito cresciuto con l’ottima cucina calabrese della madre, ai parenti di Sassuolo, agli amici di Roma, alle feste che ho organizzato per altri, conoscenti e figli di conoscenti, per battesimi, compleanni, campi scout, i bambini della casa famiglia San Giuseppe, amici di San Nicola, allieve della scuola Cuciniamo.ci di Roma.

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