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La mia scoperta dell’acqua minerale: a Villa Panna con tutta la famiglia

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Non so proprio da dove cominciare, sono state giornate così intense, piene di cose interessanti di momenti di condivisione, di conoscenza, insomma il weekend a Villa Panna con la visita delle fonti e dello stabilimento dell’acqua Panna del gruppo Sanpellegrino ce lo ricorderemo davvero.

Parlo al plurale perchè l’invito è stato rivolto a tutta la mia famiglia, dal marito alle bambine che sono state coinvolte dalle bravissime animatrici in un programma dedicato a loro con una full immersion alla scoperta dell’acqua, del suo valore prezioso, di come è fatta, di come fare per difenderla e prendersene cura .
Laura ha potuto anche fare un bellissimo reportage di questi momenti perchè a tutti i bambini è stata regalata una piccola telecamera, i nostri piccoli giornalisti hanno immortalato i giochi, i luoghi, e tutto quello che li ha visti coinvolti in prima persona in questa avventura.

foto di Laura

Le sue esperienze di questi giorni l’hanno talmente colpita dovendo parlare di una bella giornata delle sue vacanze ha proprio riportato il racconto di questo weekend .

foto Laura

Per quanto mi riguarda, erano tante le cose che non sapevo a proposito dell’acqua minerale.
Intanto ignoravo completamente che questo tipo di acqua provenisse da falde sotterranee, che ci mettesse all’incirca 20 anni prima di emergere e “presentarsi” a noi microbiologicamente pura (ci pensate è davvero una meraviglia della natura!), e che le zone limitrofe sono considerate, nel caso dell’acqua Panna, riserve naturali e quindi protette rigorosamente dai rischi dell’inquinamento sia atmosferico che umano.

protezione esterna di una fonte

A questo punto verrebbe da chiedersi cosa fanno “quelli ” dell’azienda Sanpellegrino dal momento che il prodotto è presente già perfetto in natura, ecco almeno io me lo sono chiesta fino a quando non ho capito che l’impegno di questa azienda è tanto e vario. Innanzi tutto è rivolto a mantenere inalterate le proprietà dell’acqua minerale, di preservare la sua composizione sempre uguale nel tempo, di salvaguardarla come bene prezioso senza fare sprechi (l’azienda stocca solo il quantitativo necessario all’imbottigliamento previsto il resto dell’acqua viene lasciato libero di andare seguendo il suo andamento naturale), insomma l’intento è quello di prendersene cura di proteggerla e di fare in modo che, attraverso il suo imbottigliamento eseguito direttamente dalla fonte con un confezionamento effettuato rispettando rigidissime norme igieniche l’acqua raggiunga le nostre tavole così come sgorga in origine, vi pare poco!

Per quanto mi riguarda, da questo incontro ravvicinato con l’acqua minerale ho capito finalmente la differenza in alcuni punti fondamentali con la realtà che noi tutti conosciamo, la più comune quella delle acque del rubinetto (non voglio considerare quella delle acque filtrate per non addentrarmi in argomenti troppo tecnici).Innanzi tutto la loro provenienza:la prima è sotterranea la seconda invece è multipla, ovvero proviene da laghi, fiumi etc…mentre l’acqua minerale non viene assolutamente trattata chimicamente, quella del rubinetto viene trattata per la sua potabilizzazione e inoltre sono previsti dei trattamenti di disinfezione per il tragitto nelle tubature. La composizione dell’acqua minerale è stabile nel tempo mentre quella dell’acqua del rubinetto è estremamente variabile , a volte può anche capitare di non conoscerne la sua composizione al momento del consumo.

Non posso non parlarvi brevemente dell’incontro di degustazione dell’acqua guidato dall’esperto di acque Giuseppe Vaccarinigià best sommelier of the World 1978 che insieme ad un gruppo di esperti ha messo a punto un Water Codex, progetto di studio per codificare le linee guida per degustare l’acqua e le regole del suo abbinamento con il cibo e con il vino. Credevo di partire avvantaggiata dal momento che so come si affronta una degustazione, essendo io anche sommelier ne ho fatte tante ma…con il vino.
Sentire parlare e provare a distinguere i profumi riferiti all’acqua non è stato affatto facile anzi mi sono sentita davvero un incapace, non sono riuscita a distinguere nulla di quello che ci è stato segnalato, individuavo solamente l’odore del bicchiere, delle mie mani, e di quello che mi stava intorno, che delusione. Ci è stato detto che bisogna essere allenati per cogliere questi leggerissimi particolari quasi impercettibili, quindi mi sono alla fine consolata. Il momento dell’assaggio però è stato più confortante mi sono resa conto che l’acqua minerale ha un “suo sapore”, non è tutta uguale, lo possiamo cogliere se facciamo un po’ di attenzione quando affrontiamo il primo sorso, ma questo è facile capirlo, dal momento che la sua composizione si differenzia per la presenza o meno di sali minerali e oligominerali presenza che dipende dalle rocce/terreni che sono stati a contatto con l’acqua e che le conferiscono il gusto da renderla unica. Sodio, Potassio, Calcio, Magnesio, Cloruri, Solfati e Bicarbonati in diverse dosi contribuiscono a conferire a ciascuna acqua il suo sapore ed è bello pensare che ogni acqua minerale sia unica nel suo sapore e nella sua composizione.

Questa lezione che dal mio punto di vista è stata davvero interessante mi ha permesso di fissare alcune cose così voglio osare  e fare una mia proposta di abbinamento cibo e acqua Panna: dal momento che ho individuato le sue caratteristiche di acqua poco acida, dal sapore deciso lievemente mineralizzato che rimane leggera e lieve, morbida e vellutata dal gusto che rimane persistente in bocca (se il suo sapore vi rimane in bocca più di 3 secondi si può considerare il suo gusto persistente ), io la vedrei bene per accompagnare un piatto a base di carne, magari con una cottura lenta, spezzatino o arrosto ad esempio, per affiancare un vino robusto e non esserne da meno…mah, che dite, forse ho detto troppo, a voi è mai capitato di assistere ad un Water tasting cosa ne pensate?

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Natalia

Mi chiamo Natalia Cattelani, sono nata a Sassuolo (Mo), vivo a Roma dal 1990, da quando mi sono sposata. La passione per la cucina ce l’ho da sempre. Cucino con garbo, sperimento, metto insieme, do da mangiare alle figlie (Silvia, Chiara, Laura ed Elisa), al marito cresciuto con l’ottima cucina calabrese della madre, ai parenti di Sassuolo, agli amici di Roma, alle feste che ho organizzato per altri, conoscenti e figli di conoscenti, per battesimi, compleanni, campi scout, i bambini della casa famiglia San Giuseppe, amici di San Nicola, allieve della scuola Cuciniamo.ci di Roma.

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