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Che pizza!

vai subito agli ingredienti

Durante le vacanze romane di Elena presso gli zii (sì, sì, sempre lei la zia Natti), SO, che qualcuno si è permesso di prendermi in giro.
Mo’ vi spiego.
Mentre l’inverno scorso preparavamo le carte per fare partire Elena per gli Stati Uniti, compilavamo anche quelle per ospitare un ragazzo da noi.

Ora, quando un ragazzo va all’estero sa che ha l’occasione di giocarsela ex novo, nessun pregiudizio nei suoi confronti, non si porta l’opinione che si sono fatti di lui gli amici, gli insegnanti o la famiglia. C’è lui/lei e la sua voglia/capacità di mettersi in gioco: nessuna scusa, nessuna rete, nessuna idea preconcetta, tutto da rifare.

Dunque dunque… se tanto mi da tanto, anche il mio ospite non conosceva nulla di me. 
Di me e della mia cucina.

Ho pensato a tutte le cose buone che ho imparato a fare da quando sono diventata TempodiCottura dipendente. Come sono migliorata rispetto a qualche anno fa quando me ne stavo davanti al frigorifero a deglutire con un enorme punto interrogativo stampato in testa: che cosa preparo?
Credetemi, è così. Io ero una messa male, nel senso che se mi andava bene, ripetevo lo stesso piatto per una stagione intera o quasi. Ho dei testimoni.
L’inverno delle tigelle! Tonno, fagioli e cipolla! La patata a vapore con stacchino! Il riso integraleeeee!
Ecco qua, un disastrino, in più con frigorifero e dispensa semi vuoti perchè fare la spesa era una fatica, era per me come muovermi in una città sconosciuta senza satellitare.

Certo, mia sorella mi incoraggiava a fare anche allora, mi ripeteva sempre “che ci vuole? Dai su prova”, mi dettava le ricette al telefono, la chiamavo anche di fronte alle scaffalature del super, le belle volte!, “com’è?”.

Com’è… com’è…
Poi il blog 🙂
Vedere, leggere, condividere. Poi non so, sono come guarita, fermo restando che difficilmente ho ospiti, in famiglia mi sono lanciata e devo dire che cucinare è diventato quasi un piacevole  gioco!

Quindi, tornando al ragazzo dello scambio, mi sentivo a cavallo. Ero pronta a preparargli gustosi manicaretti, era il momento del “buon ricordo”, per lui sarei sempre rimasta la sua Virgilio della cucina italiana !! Ma ci pensate??
Io??
E’ per questo che per un inverno intero mi sono esercitata con la pizza. Non mi sentivo ancora sicura.

Ho impastato a più non posso, sempre quella ricetta, con sempre rinnovato impegno.
Alla fine il risultato è arrivato.
Si dice che ne andassi orgogliosa fuori misura e che ne parlassi molto.
Troppo.
Una pizza, insomma.

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