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Una pasta ripiena per tutta la famiglia: mezze maniche ripiene

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Mi sono davvero “entusiasmata” con questa ricetta e mi ritengo di essere una fortunata che riesce ancora a farlo quando trova una ricetta “giusta”.
Volete sapere perchè giusta?
Perchè è una ricetta che ti coccola, che non richiede abilità straordinarie (l’uso della macchinetta per tirare la pasta la dice tutta), che non pretende dunque tanta attenzione, ma che ti sa ripagare di quel piccolo sforzo che fai per la sua realizzazione, che si può variare in tanti modi, che si può conservare e mangiare quando vuoi, che può essere un vero “piatto della domenica”, che piace, piace davvero a tutti, insomma questo piatto per me è tutto questo e forse anche di più , quindi ve lo propongo in assoluto come “must” da tirar fuori dal vostro cilindro (o pentola come preferite) quando volete voi!

Chiamate i vostri bambini e fatevi aiutare sarà un momento piacevole e pieno di soddisfazioni , possono collaborare con voi in molti passaggi e ne avranno di cose da fare e da imparare, per scoprire poi insieme a tutta la famiglia la bontà delle cose fatte insieme e fatte in casa , con utilizzo di ingredienti genuini e scelti con cura, affineranno in questo modo il loro palato e il loro gusto, e saranno così sempre più in grado di distinguere cosa è davvero buono e cosa non lo è .
La pasta fatta in questo modo è una versione di quella “chiusa” come per esempio il raviolo , il tortello, i cappellacci ma qui la meraviglia sta nella velocità dell’evitare “la piega”, basta fare un lungo rotolino, riempirlo e tagliare tanti tronchetti. Vi assicuro che quando li andrete a cuocere il ripieno non uscirà rimarrà li ben stretto tra i fogli di pasta pronto per essere addentato e gustato in bocca. Fidatevi e provate come mi sono fidata io, quando mi è stata data la ricetta da un’amica carissima io sono andata ad occhi chiusi e voi, lo farete?

Le mezze maniche ripiene

8 porzioni
Media
40 minuti
20 minuti

Ingredienti

  • 5 uova
  • 500 g di farina 0 per la pasta
  • 500 g di ricotta di pecora abbastanza asciutta
  • 150 g di formaggio parmigiano
  • 250 g di spinaci crudi
  • 1 spicchio di aglio
  • 2 cucchiai di olio extravergine di oliva
  • 1 uovo
  • 1 scalogno
  • formaggio parmigiano
  • passata di pomodoro

­Procedimento

  • Preparate la pasta, anche con l’aiuto del robot, lasciate riposare mentre preparate la farcitura.
  • Mettete uno spicchio di aglio in una padella, fatelo rosolare, toglietelo e mettete le foglie di spinaci ad appassire. Una volta cotte, strizzatele se è necessario, frullatele grossolanamente e lasciatele raffreddare.
  • Alla ricotta unite il formaggio, l’uovo gli spinaci ed ottenete così il ripieno.
  • Prendete un pezzo di pasta e stendetelo ricavando una striscia, infilate il ripieno in una tasca da pasticcere o anche in un sacchetto per alimenti, io uso quelli della Lidl perché li trovo perfetti e resistenti, tagliate un angolino e fate fuoriuscire la ricotta lungo il bordo della pasta.
  • Arrotolatela fino a formare un cilindro ripieno tagliate e suddividete in tanti tronchetti, infarinate leggermente e continuate fino ad esaurire gli ingredienti.
  • Preparate il vostro condimento rosolando lo scalogno nell’olio, poi aggiungete il pomodoro e fate cuocere il necessario.
  • Mettete a bollire l’acqua in una pentola, salate, versate la pasta, muovete delicatamente con un cucchiaio di legno per non farla attaccare al fondo e aspettate che salgano a galla, da questo momento attendete pochi minuti, assaggiate perché sarà pronta.
  • Scolate con un mestolo forato e tuffate direttamente nel sugo.
  • Poiché il quantitativo per la mia famiglia era troppo abbondante, l’ultima parte di pasta l’ho cotta e poi l’ho trasferita in un recipiente ungendola leggermente, poi l’ho surgelata.
  • Mi sarà utile in un altra occasione, la scongelerò e condirò nuovamente dovrebbe essere ancora perfetta ve lo farò sapere.

Note

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Natalia

Mi chiamo Natalia Cattelani, sono nata a Sassuolo (Mo), vivo a Roma dal 1990, da quando mi sono sposata. La passione per la cucina ce l’ho da sempre. Cucino con garbo, sperimento, metto insieme, do da mangiare alle figlie (Silvia, Chiara, Laura ed Elisa), al marito cresciuto con l’ottima cucina calabrese della madre, ai parenti di Sassuolo, agli amici di Roma, alle feste che ho organizzato per altri, conoscenti e figli di conoscenti, per battesimi, compleanni, campi scout, i bambini della casa famiglia San Giuseppe, amici di San Nicola, allieve della scuola Cuciniamo.ci di Roma.

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