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Torta di riso in brodo?

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Una torta di riso servita con il brodo? I miei occhi non ci volevano credere quando mia suocera mi propose questo piatto per la prima volta. Ero ancora fidanzata (allora si diceva così) con mio marito, facevo Sassuolo/Roma/Sassuolo una volta ogni due mesi in treno con l’Intercity e in questi viaggi, non solo imparavo a conoscere lui, ma scoprivo anche un mondo del cibo nuovo, che varcava la mia regione ed andava ad abbracciare le terre del centro Italia e anche del sud essendo la famiglia di origine di Roberto Calabrese, e che sud!

Care ragazze, lo potete immaginare benissimo che 25 anni fa non era come adesso, ora possiamo conoscere tutto subito, basta volerlo, ingredienti, profumi, ricette invece allora si potevano solo apprendere e mangiare prevalentemente quando andavi sul posto, tanto per dirvi che a Sassuolo le melanzane e i peperoni erano considerate delle verdure “speciali” costosissime e che pochi sapevano cucinare, per non parlare dei carciofi, rarissimi e i broccoli, quasi sconosciuti.

Così conoscendo mio marito ho subito potuto ampliare anche le mie conoscenze “culinarie” e farlo sul campo, o meglio, nella cucina di mia suocera, è stato per me una vera scoperta nonché una meravigliosa e vera scuola di cucina, cosa volere di più!

Lo stupore e anche l’incredulità che ho avuto davanti a questo piatto me la ricordo ancora benissimo, non ci avrei scommesso un soldo sulla sua bontà , servito poi con un brodo di carne fatto con tutte le verdure, perfino il pomodoro!
Invece andò bene, esperienza positiva, così, vedendo preparare di nuovo questa ricetta da mia suocera per l’arrivo della figlia, ho voluto farlo anch’io per la mia famiglia .

Non ci sono stati pareri uniformi.
Davanti allo sformato di riso, servito abbinato ad un brodo bollente (il mio chiaro, senza verdure, bello bianco e limpido) Silvia ha minacciato di diventare “anoressica”, si è allontanata subito dal tavolo e si è presa i fagioli avanzati dal giorno prima (che tristezza!), Laura che la imita inconsciamente si è rifiutata di mangiarlo e anche lei è andata a fagioli, Elisa e Chiara invece hanno apprezzato e gradito con Roberto che era tutta compiaciuto nel vedere portate avanti le sue tradizioni.

Lo trovo molto adatto in questi giorni, perché è comunque completo e leggero, abbinato a verdure , preferibilmente crude, costituisce un piatto ben equilibrato .Fa anche una bella figura, perché la torta di riso si presenta molto bene con la sua crosticina gratinata e volendo , per chi non ama il brodo può essere mangiata anche da sola, o essere accompagnata da altre salse, anche semplicemente al pomodoro, o con verdure.

Torta di riso in brodo

6 Persone
Facile
30 minuti

Ingredienti

  • 350 g di riso (io ho usato il carnaroli)
  • 250 ml di latte
  • 20 g di burro
  • 20 di farina di riso (normale se non ci sono problemi di intolleranze o allergie)
  • 70-80 g di parmigiano grattugiato
  • 200 g di mozzarella
  • burro (per ungere lo stampo)

­Procedimento

  • Cuocete il riso in acqua bollente, tenendolo però al dente.
  • Scolatelo e raffreddatelo con un po' di acqua per bloccarne la cottura.
  • Preparate la besciamella facendo sciogliere il burro, aggiungendo la farina, fatela tostare leggermente poi unite il latte e cuocete senza fare bollire, per alcuni minuti.
  • Salate, unite metà del parmigiano alla besciamella, che andrete poi a mescolare al riso.
  • Ungete uno stampo di circa 20 cm di diametro, se volete potete anche ricoprirlo di pan grattato, adagiate uno strato di riso, farcite con la mozzarella a pezzetti e il parmigiano poi ricoprite con un altro strato di riso e fate cuocere nel forno per circa 30 minuti fino a quando si formerà una leggera doratura in superficie.
  • Sformate quando è tiepido servite con brodo bollente o con altre salse a piacere.
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Natalia

Mi chiamo Natalia Cattelani, sono nata a Sassuolo (Mo), vivo a Roma dal 1990, da quando mi sono sposata. La passione per la cucina ce l’ho da sempre. Cucino con garbo, sperimento, metto insieme, do da mangiare alle figlie (Silvia, Chiara, Laura ed Elisa), al marito cresciuto con l’ottima cucina calabrese della madre, ai parenti di Sassuolo, agli amici di Roma, alle feste che ho organizzato per altri, conoscenti e figli di conoscenti, per battesimi, compleanni, campi scout, i bambini della casa famiglia San Giuseppe, amici di San Nicola, allieve della scuola Cuciniamo.ci di Roma.

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