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Quelle strane polpette di gamberi…

vai subito agli ingredienti

Strane perché:
uno, sono a base di gamberi, due c’è del cous cous nell’impasto, tre hanno un sapore orientale, quattro si sono “fatte mangiare” solo fuori dal piatto e dalla tavola?!?
Strane quanto basta?


Tempo fa Chiara mi aveva chiesto se le rifacevo delle polpettine di gamberi che aveva mangiato a Miami con la zia Mannu al Bubba Gump Restaurant (ristorante famoso perché ispirato al film di Forrest Gump dove gli ingredienti principali dei piatti sono appunto i gamberi, ).
Non sapevo da dove cominciare fino a quando un giorno, sfogliando per caso(?) una rivista di cucina americana dietetica, ho letto una ricetta che poteva forse soddisfare il desiderio della mia bambina. Ma che ingredienti! Molto lontani dai nostri gusti, così decido di partire ma rielaborandola un po’.  Al posto del bulgur ho messo il cous cous e qui non mi sono discostata di molto,  poi ho tolto i vari insaporitori come : la pasta di miso, lo zenzero, i semi di coriandolo, ed ho messo solo un piccolo scalogno e mezzo spicchio di aglio, aggiungendo una patata lessa per attenuare il sapore del gambero. Preparo queste polpettine , il profumo c’è, mhmm devono essere buone. Ecco si avvicinano tutte alla cucina, sono le 19,20 è quasi ora di cena, le tiro fuori dal forno e Chiara dice – Mamma che buon odore, posso assaggiarne una? – Dopo di lei ecco Elisa e Laura all’attacco – Anche a noi per favore!-  Lascio che assaggino, le vedo compiaciute, sono contenta, ne mangiano ancora, e poi ancora e poi…-Beh, adesso basta le dobbiamo portare in tavola, su, le mangiate dopo!!!
Dopo, a tavola – Ecco le polpettine, ora servitevi pure! – Nessuno allunga più la mano, nemmeno Chiara, che è successo? – Beh, non ne volete più? – Mamma non ci piacciono , non le vogliamo mangiare più! Guardo Chiara, e lei mi conferma questa opinione , Silvia non c’è quindi non mi posso affrancare di nulla e mio marito ha la trippa della mamma da gustare e le polpette non le ha nemmeno degnate di uno sguardo, d’altra parte la trippa  marcata DNI  è  “sacra”. Ed io rimango con le mie polettine avanzate sulla tavola  con le mie riflessioni : ma come, vi piacevano tanto….Ecco il quarto motivo della stranezza di queste polpettine: vanno mangiate solo in cucina fuori dal piatto e dalla tavola altrimenti non piacciono più, basta saperlo dunque !  

Le polpettine di gambero

30 Polpettine
Facile
20 minuti

Ingredienti

  • 300 g di gamberi sgusciati
  • 50 g di cous cous precotto
  • 150 g circa di patata lessata
  • 1 scalogno
  • 1/2 spicchio di aglio
  • 1 albume
  • pan grattato
  • semi di sesamo
  • olio extravergine di oliva
  • sale

­Procedimento

  • Pulite i gamberi dal filo nero intestinale, fate rinvenire il cous cous coprendolo con acqua calda salata per alcuni minuti, schiacciate la patata con una forchetta.
  • Mettete ora i gamberi, il cous cous, la patata, la chiara d’uovo, lo scalogno, l’aglio e il sale in un frullatore e fate andare a scatti le lame in modo di amalgamare e tritare gli ingredienti.
  • Fate delle polpettine piccole come una noce e passatele poi nel pan grattato dove avrete aggiunto un paio di cucchiai di sesamo.
  • Accendete il forno a 200 gradi circa, sistemate le polpettine su una placca rivestita di carta da forno e leggermente unta, cuocete le polpettine dieci minuti da una parte e altri dieci dall’altra.
  • Servite tiepide, rigorosamente in mano, in cucina è un mio consiglio!

Note

Nella rivista era prevista anche una salsina io vi scrivo gli ingredienti a vi avverto che non l’ho provata, è solo per dovere di informazione “culinaria” : un cucchiaino di salsa al tamarindo concentrata, mezza tazza di spremuta di arancia, 2 cucchiaini di miele, due cucchiai di olio di oliva, sale e pepe qb, mah…fate voi a me non è che entusiasmi molto però….
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Natalia

Mi chiamo Natalia Cattelani, sono nata a Sassuolo (Mo), vivo a Roma dal 1990, da quando mi sono sposata. La passione per la cucina ce l’ho da sempre. Cucino con garbo, sperimento, metto insieme, do da mangiare alle figlie (Silvia, Chiara, Laura ed Elisa), al marito cresciuto con l’ottima cucina calabrese della madre, ai parenti di Sassuolo, agli amici di Roma, alle feste che ho organizzato per altri, conoscenti e figli di conoscenti, per battesimi, compleanni, campi scout, i bambini della casa famiglia San Giuseppe, amici di San Nicola, allieve della scuola Cuciniamo.ci di Roma.

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